Parallelamente allo sviluppo della globalizzazione economica abbiamo assistito alla liberalizzazione delle manifestazioni più estreme dell'erotismo e della sessualità: un fenomeno che non solo ha mandato in soffitta i precedenti schemi relativi all'Eros, alla Sessualità e all'Amore ma sta determinando la scomparsa della Filosofia tradizionale, come se al di fuori dell'individualismo esasperato non esistessero più tematiche valide per la speculazione e l'indagine al di fuori delle indagini sociologiche ed economiche. Ironizzando sul famoso Eros e Civiltà di Herbert Marcuse l'autore prova a tracciare lo scenario entropico della filosofia attuale partendo dall'analisi della filosofia classica e del vissuto quotidiano.
Parallelamente allo sviluppo della globalizzazione economica abbiamo assistito alla liberalizzazione delle manifestazioni più estreme dell'erotismo e della sessualità: un fenomeno che non solo ha mandato in soffitta i precedenti schemi relativi all'Eros, alla Sessualità e all'Amore ma sta determinando la scomparsa della Filosofia tradizionale, come se al di fuori dell'individualismo esasperato non esistessero più tematiche valide per la speculazione e l'indagine al di fuori delle indagini sociologiche ed economiche. Ironizzando sul famoso Eros e Civiltà di Herbert Marcuse l'autore prova a tracciare lo scenario entropico della filosofia attuale partendo dall'analisi della filosofia classica e del vissuto quotidiano.
Lo spettro della povertà, non del comunismo, si aggira per l'occidente.
Scopo di questo scritto è tentare di comprendere dove possa sfociare la tendenza economica in corso, se possa avere una conclusione o un rimodellamento e se sì come, attraverso queli mezzi e sistemi.
È possibile immaginare una società occidentale caratterizzata dall'espansione illimitata del sottoproletariato?
È immaginabile una socetà occidentale la cui economia è prodotta dalla tecnologia, dalla robotica e dagli algoritmi dell'Intelligenza Artificiale mentre i cittadini divengono sussidiati permanenti dello Stato?
È immaginabile, in una visione siffatta, la permanenza della democrazia?
Quali modifiche sostanziali possono derivare dalle applicazioni dell'Internet delle Cose?
Sarà in grado, la Rete Web, di avviare processi produttivi individuali o socialmente condivisi capaci di sollevare dalla povertà ampi strati di popolazione che vive quotidianamente l'incubo della precarizzazione esistenziale?
Si creeranno davvero delle nuove Comunità di Scambio definite e organizzate attorno alla Rete, e quale natura economica avranno?
Come si modifica e si modificherà lo status sociale, il rango, il ruolo dell'individuo in questo nuovo contesto economico?
Saranno ancora prevalenti le idealità dell'eguaglianza e della libertà per tutti, o vi saranno uguali più uguali degli altri, a cui sarà concessa ogni libertà, diversamente dal controllo possibilmente praticato sulle aree socialmente ed economicamente più esposte?