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IL PACCO E' SERVITO !

  • Immagine del redattore: gil borz
    gil borz
  • 1 feb
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 25 feb

Che il modo di acquistare sia profondamente cambiato è evidente dal fiorire di punti di ritiro e di spedizione di plichi, buste e pacchi.

Avvisi di varia dimensione e tono appaiono su portoni e citofoni invitando i corrieri a consegnare a, presso, altrove o avvisare telefonicamente.

Corrieri furgonati sfrecciano un po' ovunque, parcheggiano alla meno peggio vessati come sono dalle scadenze dei tempi di consegna francamente esasperanti.

Poveri cristi ciclomuniti vanno a fare la spesa per chissà chi, si caricano pesi sulle spalle e consegnano a domicilio per – letteralmente – quattro soldi.

Bar, tabaccherie e società di servizi, per sfruttare la “pedonabilità” del loro esercizio, effettuano servizio di accettazione e consegna dei plichi, mentre altri si specializzano anche nell'invio, tappezzando le vetrine con vetrofanie di servizi di logistica.

Code agli sportelli di accettazione dei negozi specializzati e attese non brevi agli uffici postali per affidare alle Poste i “resi” di acquisti non graditi.

Non so, non sono in grado di quantificare il volume di consegne quotidiane a Vercelli operate dai vari corrieri ma da quello che si osserva reputo sia in costante aumento in misura inversamente proporzionale alla cessazione di attività da parte di negozi di vicinato.

Quella che è in corso è una rivoluzione nei modelli di consumo e di acquisto, una rivoluzione destinata ad ampliarsi e a divenire prevalente rispetto alle precedenti consuetudini, alle modalità di consumo che fino a ieri erano prevalenti. Gli acquisti operati on-line potrebbero rapidamente raggiungere e superare il valore degli acquisti operati in negozio, sorpasso già avvenuto in altre località occidentali dove la componente giovanile della popolazione, e i relativi modelli organizzativi di acquisto, è prevalente.

Sorprendentemente, ma fino a un certo punto, larga parte degli acquisti riguarda i settori delle calzature e dell'abbigliamento seguiti a distanza dai prodotti editoriali e dai complementi di arredo.

Il cambiamento è in atto ed è inarrestabile ma urge domandarsi come questo cambiamento si rifletta sulle casse comunali: quanto perde il Comune per ogni esercizio che cessa l'attività ?

Quanto, tra oneri pubblicitari e accessori, imposte dirette e indirette, TARI e compagnia cantante, scompare dalle casse piangenti del Comune ? E come si riflette la diminuzione degli introiti sull'offerta di servizi alla cittadinanza in capo al Municipio stesso?

Il cambiamento è in corso e ridisegna la struttura organizzativa del commercio, della forma urbana e delle casse pubbliche. Il Pacco è servito ai consumatori, ma un Pacco ben più tosto può colpire le Amministrazioni locali.


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Web & Social Management a cura di Gilberto Borzini

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