IL TURISMO RILANCERA' VERCELLI?
- gil borz

- 5 giorni fa
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Non disponendo più di industrie e scarseggiando le idee di rilancio produttivo, tanto in Italia quanto a Vercelli si pensa di puntare sul Turismo come strumento di rilancio economico.
Mi occupo di Turismo da oltre 40 anni, con oltre 30 titoli pubblicati sull'argomento e una discreta carriera operativa e accademica alle spalle: credo (e temo) di essere titolato a parlare dell'argomento.
Prima delle ultime elezioni comunali vi fu chi mi propose un incarico teso alla rivalutazione turistica urbana, dileguandosi poi (come si usa) ad urne scrutinate, ma il divorzio preventivo fu comunque consensuale basandosi l'allora richiedente su ipotesi francamente troppo deboli e insostenibili.
Mi si domandava, infatti, di costruire un progetto partendo dai Musei esistenti nessuno dei quali, purtroppo, ha la nomea, la fascinazione e il glamour per poter definire un'azione specifica di comunicazione extra urbana. Musei apprezzabili, collezioni di tutto rispetto, ma per sviluppare turismo ci vuole Sistema: riconoscibilità, accessibilità, accoglienza, ristorazione, fascinazione e ospitalità sono alcuni degli ingredienti fondamentali che devono poi trovare sintesi in un provesso di Comunicazione spesso oneroso e complesso.
Ma andiamo con ordine.
RICONOSCIBILITA'
Molti italiani, purtroppo, stentano a collocare geograficamente Vercelli, e anche quando gli si dice “tra Milano e Torino” domandano: “vicino a Novara?”.
La questione non è una boutade e rappresenta un problema serio: assenza di nomea è anche assenza di riconoscibilità e, in altri termini, assenza di una Iconografia che scateni il desiderio di conoscere, visitare, essere pertecipi.
Si dice “Città d'Arte”, ma così ci si pone in concorrenza con tutta Italia, con ogni cittadina di provincia visto che l'Arte, il patrimonio d'arte, accomuna l'intera nazione.
Serve una “distinguibilità”, una riconoscibilità definita da un monumento, un palazzo, un personaggio, un evento, un qualsiasi cosa che rappresenti quello che in marketing chiamiamo “vantaggio competitivo”. E non basta disporne, bisogna anche saperlo comunicare.
ACCESSIBILITA'
Buona quella stradale, discreta quella ferroviaria, ma entrambe poi penalizzate sia dalla esiguità del trasporto urbano, sia dalle scarne informazioni disponibili: pare che si preferisca tenere tutto per sé, un po' nascosto agli occhi degli “estranei”, piuttosto che prendere per mano, condurre attraverso, spiegare attentamente, raccontare la Storia attraverso le numerose testimonianze.
ACCOGLIENZA & OSPITALITA'
Fatto salvo per i gruppi organizzati non mi sembra facile individuare in città guide turistiche o accompagnatori o totem segnaletici e descrittivi (possibilmente multilingue). Il primo punto di riferimento dovrebbe essere antistante la Stazione ferroviaria, dove si può anche parcheggiare, così da fornire un utile e adeguato sistema di informazioni.
Vi è poi la questione alberghiera, deficitaria rispetto alle potenzialità e situata al di fuori del centro storico (penalizzando le visite serali), per ora coerente con le necessità legate alla stagione teatrale e rinforzata da alcuni preziosi bed&breakfast. C'è parecchio da fare in materia.
RISTORAZIONE
Dove sarà possibile indirizzare gruppi e individuali alla ricerca dei sapori della tradizione? In una pizzeria dal nome palesemente campano? In una griglieria? Da cinogiapponesi sushi-woke?
La capitale europea del riso non dispone di una risotteria? Mi fermo qui...
FASCINAZIONE
Il Turista contemporaneo deve essere stimolato dalle informazioni che gli offriamo, persuaso a venire a vedere la città e, quando arrivato, condotto amorevolmente in visita. Deve rimanere affascinato da ciò che vede e dal racconto sotteso che lo rende partecipe.
Per questo altrove funzionano bene i musei interattivi, per questo il turismo è sempre legato ad un'iconografia storica in qualche modo partecipativa, per questo milioni di turisti si affollano laddove il loro selfie viene “riconosciuto” come scattato dove fa-figo-essere-stati.
E poi il sorriso, la capacità e la voglia di accogliere, la simpatia trasmessa e ricambiata: elementi sui quali temo vi sarebbe parecchio lavoro da fare in città.
Il Turismo, anche per Vercelli, rappresenta una possibilità di rilancio economico e occupazionale ma se davvero si vuole proporre turismo allora si deve essere disposti a definire un progetto che non contiene solamente una mano di bianco per migliorare l'aspetto urbano, ma un vero processo culturale e operativo, una vera azione sistemica che includa anche, ovviamente, eventi, fiere, intrattenimento e spettacolarità.
C'è molto da fare ma, con le giuste condizioni, si può fare.




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