UN DESTINATION MANAGER PER VERCELLI
- gil borz

- 6 nov
- Tempo di lettura: 2 min
Sempre più aree a “vocazione turistica” si dotano della figura del Destination Manager, professionista a cui spetta il compito di coordinare l'organizzazione territoriale in funzione turistica e la promozione del territorio verso le aree in cu insistono i mercati potenziali.
Quella del DM non è figura politica o assessorile ma collega l'elemento strategico di orientamento (politica) alle varie aree dell'offerta turistica (territorio, viabilità, alberghi, musei, ristoranti) all'interno di un progetto strategico di posizionamento nella vasta , articolata e complessa competizione territoriale per la conquista dei mercati.
Il Turismo, infatti, non è più solamente questione di una disponibilità di offerta artistica ma è un ambito economico avanzato in cui si compete secondo ferree logiche di marketing, non diversamente dagli altri comparti dell'economia contemporanea.
Tempo fa mi fu chiesto se sarebbe stato possibile sviluppare Turismo a Vercelli basandosi sui 4 musei esistenti e risposi di no, ed era un “no” che oggi riconfermo in quanto i Musei sono elemento terminale di un processo che stimola la domanda attraverso elementi precisi.
Risò, evento migliorabile ma utile, ha avviato un possibile percorso di visibilità anche se il bacino di utenza che ha raggiunto Vercelli non è stato sovraregionale.
Lo stesso si dica per altre utili manifestazioni come le visite guidate, gestite da privati, alla “Vercelli medievale”.
Minor impatto sembra avere avuto, finora, la pur interessante mostra in corso all'Arca (nulla a che vedere con quelle in collaborazione con il Guggenheim che raggiunsero la rispettabile cifra di 80mila visitatori).
Serve un progetto, serve un coordinamento progettuale, servono altri elementi più volte domandati a partire da un Museo del Riso e un centro congressi.
Il Turismo recettivo a Vercelli potrebbe muovere numeri interessanti, intercettare flussi nord sud rilevanti, ma la promozione del territorio e dell'offerta turistica non può basarsi su depliant disponibili nelle fiere turistiche o negli uffici dell'APT: bisogna essere attivi e proattivi, andarsi a cercare il mercato (come fa la concorrenza) possibilmente intercettando nicchie omogenee di consumatori, ad esempio i cicloturisti, e creare eventi in continuità per divenire un polo attrattore.
Bisogna far sapere fuori da Vercelli che Vercelli c'è, esiste, ha una storia interessante, dispone di eccellenze artistiche e merita di essere visitata.
Personalmente ho predisposto un libro fotografico per promuovere la città e lo sto promuovendo verso un tessuto di circa 2mila agenzie di viaggio nella speranza che attecchisca.
Se qualcuno vuole dare una mano regalando il libro ad amici che risiedono altrove il link per acquistarlo è www.amazon.it/dp/B0FYYCNDVL




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