ALBERGHI GALLEGGIANTI E NAVI DI CITTA'
- gilberto borzini

- 1 ott
- Tempo di lettura: 3 min
Gli Armatori sono più bravi degli Albergatori?
Abbiamo spesso sentito definire le navi da crociera come “alberghi galleggianti”, e forse la definizione si adattava quando la dimensione delle navi da crociera era più contenuta rispetto all'attuale. Oggi le navi da crociera sono vere e proprie cittadine in movimento.
Non abbiamo però mai sentito dare la definizione inversa, ovvero quella di albergo come Nave da Crociera ormeggiata in città, e su questo aspetto, che è poi ragione gestionale, contabile e amministrativa, conviene ragionare.
Amusement e Benefits
Nelle uscite precedenti ho scritto di frigobar alberghiero, affermando che il suo contenuto dovrebbe essere offerto in disponibilità gratuita, e di quel particolare google marketing esercitato dalle escort che frequentano i grandi alberghi urbani.
Lasciamo perdere per un momento le escort (in quanto tali) ma soffermiamoci sull'Amusement, sul divertimento, su ciò che si può fare in albergo o nelle prossimità della struttura a fine giornata.
Se Congressi, Eventi e Convegni scelgono i grandi centri urbani o le grandi aree turistiche in cui il “divertimento” e lo “svago” sono assicurati un motivo ci sarà: il cliente, qualsiasi cliente, desidera trovare qualcosa da fare dopo cena, e possibilmente qualcosa capace di distrarre e di divertire.
Da anni sostengo che in Italia, con l'eccezione delle grandi aree turistiche dedicate, ci si annoia terribilmente e forse il problema dell'Amusement è problema culturale nazionale ancor prima che alberghiero. Ma proseguiamo.
La stragrande maggioranza degli Alberghi dimentica la necessità di Amusement, centro fondamentale della vita in Crociera o nei villaggi turistici.
Della necessità di saper offrire contenuti per occupare il tempo libero ho scritto abbondantemente in “Leisure Management”, mentre sulla struttura in chiave marketing dell'Animazione turistica (Villaggi e Crociere) ho scritto in altro testo, “il Manuale dell'Animatore turistico”: l'organizzazione e la tempistica dell'animazione diviene la parte fondamentale dell'offerta (insieme con la qualità alimentare) e definisce la differenza tra successo e mediocrità dell'offerta.
La maggior parte delle strutture alberghiere, diversamente, si concentra sull'infrastruttura interna (arredamento, telerie, set di cortesia, sorrisi plastici in recepition) e dedica pochissima attenzione all'Amusement, spingendosi poco oltre all'offerta resa disponibile dai canali televisivi Pay Per View.
Molti, troppi, albergatori dimenticano la “città intorno alla struttura”, altri, nelle mete tradizionali del turismo, danno per scontato il fatto che sia la città stessa (Roma, Milano, Venezia) ad essere attrattiva generando a loro favore clientela per default.
Se l'Amusement è necessario che dire allora dei Benefits?
Il successo ottenuto dalle proposte All Inclusive in Crociera dovrebbe far capire ai gestori di strutture fisse il valore dell'offerta, superando l'ossessiva ricerca di modeste marginalità che il Cliente non può che interpretare come azioni micragnose e avide.
Le Dimensioni contano?
Ovvio, diranno alcuni, le navi da crociera portano a spasso 3/4mila passeggeri: la massa economica derivata da ogni singola crociera consente di offrire benefits inarrivabili per chi genera 3/400 room nights al giorno (o meno), ma è possibile valutare l'incidenza di un servizio frigobar gratuito nella considerazione dei costi/ricavi quotidiani e optare per scelte risolute.
Certo, le dimensioni contano (non solo nell'ospitalità, ndr) ma conta soprattutto la competenza gestionale e lo spirito di servizio nei confronti del pubblico, reale e potenziale.
In tempi di disaffezione conclamata dal servizio alberghiero da parte di strati significativi dell'utenza potenziale è necessario esaminare in termini critici la propria offerta e rivalutarla: d'altra parte persino i bar delle cittadine di provincia si sono strutturati per offrire servizi di apericena (ignoti fino a pochi anni fa) con orchestrine o pianobaristi di accompagnamento, segno inequivocabile che l'Amusement, l'intrattenimento, sia considerato parte fondamentale dell'offerta.
L'esempio dei bar consente di estendere l'ipotesi alle strutture alberghiere: quanto incide nella gestione del bar il costo dell'organizzazione e dei servizi complementari afferenti al servizio di apericena e quale prezzo consente di ottenere comunque marginalità significative?
Definire il Focus
Credo quindi che uno dei problemi da affrontare in materia di Hotellerie sia il Focus: eccessiva attenzione a ROE e ROI, alle dinamiche interne gestionali e immobiliari, e scarsa considerazione per le aspettative del mercato, o almeno delle specifiche nicchie target che compongono il mercato di riferimento delle singole strutture.
Armatori e “villaggisti” non sono affatto esenti da problematiche immobiliari e gestionali, ma riescono a sviluppare i loro mercati affermando un servizio almeno apparentemente concentrato sulla capacità di offrire Amusement (divertimento) occupando il Leisure Time (tempo libero) del Cliente.
Non affermo quindi (affatto) che bisogna ridurre l'attenzione agli elementi amministrativi (ci mancherebbe altro!) ma sostengo la necessità di operare in chiave marketing nell'ospitalità che includa non solo l'offerta strutturale ma una serie di servizi in grado di attirare clientela e mantenerla all'interno della struttura, divertendosi e partecipando all'economia complessiva alberghiera in termini di contribuzione marginale.
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