top of page

LA NUOVA YALTA E IL MONDO A BLOCCHI

  • Immagine del redattore: BorZorro
    BorZorro
  • 7 feb
  • Tempo di lettura: 3 min

Non sarà, probabilmente, una conferenza come quella di Yalta ma piuttosto una videochiamata tra Trump e Putin quella che riproporrà la nuova divisione del mondo in “aree di influenza”.


Potrà essere West contr Brics, dove sotto l'etichetta “west” si indicano gli USA e i vassalli europei coordinati dalla NATO ben più che da una Unione Europea sempre pià sotto attacco.

L'Unione, per Trump, “delenda est”: rendere economicamente inoffensiva la Germania attribuendo un ruolo di controllore mediterraneo all'Italia favorirà senza dubbio gli interessi statunitensi.

Putin otterrà ciò che da anni reclama: la titolarità su Donbass e Crimea e un'Ucraina neutrale, usata come “stato cuscinetto”.

Sulla crisi sistemica dell'UE puntano tutti: gli USA per i motivi sopra indicati, la Russia per riavviare le esportazioni di Gas verso Paesi non ostili e la Cina per consolidare le sue relazioni commerciali: davanti a queste pressioni difficilmente il criterio unitario riuscirà a cementare l'accrocco continentale e le prime smagliature (vedi la questione della Corte Internazionale dell'Aia piuttosto che le diverse posizioni in materia di Diplomazia sostenute da Ungheria e Slovacchia) si manifestano con chiarezza.

Israele otterrà ciò che da 75 anni desidera: niente più teorie dei “due stati e due popoli” ma un Grande Israele che include la Striscia di Gaza, la Cisgiordania, le alture del Golan e qualche collina libanese. Forse la Striscia non diventerà la Florida medio orientale ma sarà comunque un presidio statunitense, con sommo scorno della Cina che puntava a fare di Gaza il proprio porto mediterraneo principale.

Pechino, per ora, sarà tranquillizzata relativamente alla gestione degli equilibri commerciali mentre resterà aperta la questione Taipei.


Una nuova struttura amministrativa

Quella che si va delineando però è una nuova stagione anche per le strutture amministrative dei territori. All'interno dei blocchi emergeranno con maggior vigore le nuove Megalopoli, vere e proprie Città Stato abitate da decine di milioni di residenti, prevalentemente governate, come oggi Singapore, da Tecnocrazie scarsamente orientate al dibattito democratico.

Il criterio della Tecnocrazia avanzerà rapidamente anche all'interno del nostro mondo occidentale, mondo in cui il concetto di Democrazia, con le sue barocche formalità e i tempi decisionali dilatati, sembra stentare a rendere competitivi gli Stati che la utilizzano: la tentazione Tecnocratica colpirà inevitabilmente tutti gli attuali Stati la cui condizione economica è traballante, Italia in primis.

All'interno delle forme Amministrative nazionali si svilupperà, per identici motivi, un frazionamento delle unità nazionali, con l'Autodeterminazione Amministrativa di aree economicamente omogenee, quello che in Italia prende il nome di Autonomia differenziata e in Germania ha da sempre la definizione di Land.

Gli Stati che abbiamo conosciuto come unitari si trasfrormano in Federazioni, le Megalopoli divengono Città Stato, la concentrazione antropologica si definisce nelle Megalopoli e questa nuova struttura definisce nuovi modelli di relazione sociale, commerciale e politica.


Il mondo a blocchi o in pezzi ?

Le attuali grandi potenze, USA, Cina, Russia a cui si aggiungono India e Arabia Saudita saranno i “blocchi” che eserciteranno influenza nelle rispettive aree assegnate.

L'Unione Europea rimarrà, auspicabilmente ma non certamente, come zona di collaborazione economica e sarà la rappresentazione plastica del mondo in pezzi, ovvero la trasformazione di ciò che avevamo conosciuto, o auspicato, come unitario.

D'altra parte la competizione tra blocchi si definsice sui rispettivi punti di forza, sulla capacità di determinare pressione, economica o politica che sia, e l'UE ha dimostrato ripetutamente di non disporre di alcun Punto di Forza, di alcuna capacità di esercitare pressione, neppure diplomatica, e di essere solo capace di abbaiare alla luna le proprie minacce normative.


Archeo struttura sociale

Contestualmente alla trasformazione Amministrativa dei territori, in una sorta di ritorno alle forme Imperiali Medievali in cui al potere centrale fanno riferimento Vassalli Metropolitani e Valvassori delle province, anche la struttura Sociale si rimodella in conformità seguendo la traccia avviata da Platone ne “La Repubblica”: il governo è affidato ad una oligarchia tecnocratica protetta da milizie elettroniche a riconoscimento facciale onnipresenti.

Al cittadino è lecito arricchirsi ma non protestare: i diritti individuali sono amministrati secondo un punteggio determinato dalle infrazioni commesse.

Il quadro non è particolarmente diverso da quello che caratterizzava le città Achee che mossero guerra a Ilio, indomita predatrice costiera che conosceva l'uso del ferro (guarda caso anche oggi si parla di Iron Dome, la cupola difensiva impenetrabile di Israele fornita dagli Stati Uniti), e si po' dire che malgrado siano trascorsi i millenni le forme sociali (e di potere) che l'Uomo sa progettare sono sempre le stesse, probabilmente radicate nel codice genetico dell'umanità.

L'unica cosa che cambia, a ben guardare, è la tecnologia applicata.

Per il resto l'Uomo è sempre identico a se stesso.



Comentários


bottom of page