DA MARX AL PRIDE

Dalla lotta di classe all'utero in affitto è un notevole salto dialettico quello compiuto dalle sinistre occidentali dopo il tragico crollo dei sistemi gramsciani, quelli dove Stato e Partito coincidono e si sovrappongono perfettamente attribuendo ai membri del Partito poteri assoluti.

Il salto dialettico, che ha trasferito l'impianto culturale dai diritti dei lavoratori ai diritti delle relazioni erotiche minoritarie, quasi che il capitalismo ostile si fosse concretizzato nell'eterosessualità ordinaria e che il nemico di classe altro non sia che la tradizionale eteroposizione del missionario, non ha però modificato l'impianto gramsciano, quello secondo cui il Grande Partito di Massa ha sempre ragione e il solo fatto di autodefinirsi democratici preclude l'esser democratico, nei fatti, all'avversario.

Dal Materialismo Solido all'Erotismo Fluido, dal Partito Monolitico al Pensiero Debole, così si è sviluppata la frantumazione, il collasso, la disintegrazione di relazioni sociali, il confronto dialettico tra Classi, quel criterio di appartenenza sociale che oggi forse ancora si palesa nei richiedenti rinnovi contrattuali, nei forzati della cassa integrazione, nei dannati che vagano per i gironi infernali del precariato, membri peraltro attivi dell'ampia, estesa, occidentalissima Società dei Single, narcisi e solipsisti, socialmente disgregati in assenza di aperitivo, predicatori del selfie, vassalli del pay-per-view, apostoli dello short break in low cost, liberi solo di acquistare l'acquisibile gentilmente imposto, concrete personalità di carta velina indossate alla bisogna.

La tragedia occidentale è figlia dell'incapacità della classe politica di comprendere il cambiamento, si specchia nello smarrimento di un'ideologia privata dell'idea di base: la classe lavoratrice.

Venuta meno la pietra fondante della Classe Operaia si sono abbracciate le fondamenta avversarie e gli aedi del popolo sono divenuti gli usceri del Sinedrio finanziario.

I frastuoni dei carri Pride sostituivano i fischietti siderurgici, i trenini arcobaleno prendevano il posto dei picchetti sindacali, le tute blu lasciavano il posto a guardaroba fluidi.

Il centro di gravità dell'era precedente passava dalla teoria politica, dal tutto è politica, anche il personale: il centro d'attrazione corrente si conforma nella breve distanza tra girovita e cavallo.

Non sorprende, allora, il deliquio, lo smarrimento, l'impossibile propriocezione, l'esausto ricercarsi e non trovarsi che definisce la contemporaneità sociale.

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