LA DIPLOMAZIA DEL BUSINESS
- Gilberto

- 9 ore fa
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Agli amici osservatori delle cose del mondo non sfugge certamente il fatto che con l'arrivo della presidenza Trump la sottile arte della diplomazia abbia lasciato il campo a favore del Business.
La politica, in sostanza, è non solo governata dall'economia ma è essa stessa economia, ragiona in termini di economia e in quanto siffatta non riconosce alcuna ideologia.
Palese quindi il concetto per cui se nessuna ideologia sostiene il o compete contro il Business a cui apparentemente si accodano tutti i patecipanti al Grande Gioco, le proposte derivanti da una politica ideologista appaiono perfettamente trascurabili.
Prova ne sia che anche il grande mondo islamico, spesso raffigurato in termini controcapitalistici, è oggi saldamente integrato nelle proposte iper capitaliste avviate da Trump, dai Patti di Abramo alla Via del Cotone, proposte che scavalcano abilmente ogni ideologia o riferimento metafisico per approdare nella grande baia degli affari collettivi.
Ostile quindi non è colui che la pensa diversamente, che propone una diversa visione della società, ma chi si pone di traverso nell'effettuazione di un business, di un affare, che si tratti di Gaza Beach o delle Terre Rare o della ricostruzione dell'Ucraina.
Chi oggi è alleato in un determinato business potrà tranquillamente essere ostile domani mattina, affrontando un diverso business: i patti durano il tempo della convenienza e il resto è aria fritta.
Per questo già cinque anni fa scrivevo il saggio Etica della Sobrietà e Spirito del Neo Liberismo (www.amazon.it/dp/B08NS1GFB6) nella consapevolezza del declino delle ideologie e della necessità di trovare nuove e diverse forme di pensiero-azione di contrasto all'invadenza e alla prepotenza del turbocapitalismo.
Purtroppo l'Europa è ancora aggrappata alle sue tradizioni, a stanchi minuetti diplomatici, e stenta a comprendere l'improvvisa svolta strategica e tattica imposta dal multilateralismo del business in cui giocano ormai scopertamente, e concordemente, USA, CINA, RUSSIA e aggregati al sistema BRICS.





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