Parallelamente allo sviluppo della globalizzazione economica abbiamo assistito alla liberalizzazione delle manifestazioni più estreme dell'erotismo e della sessualità: un fenomeno che non solo ha mandato in soffitta i precedenti schemi relativi all'Eros, alla Sessualità e all'Amore ma sta determinando la scomparsa della Filosofia tradizionale, come se al di fuori dell'individualismo esasperato non esistessero più tematiche valide per la speculazione e l'indagine al di fuori delle indagini sociologiche ed economiche. Ironizzando sul famoso Eros e Civiltà di Herbert Marcuse l'autore prova a tracciare lo scenario entropico della filosofia attuale partendo dall'analisi della filosofia classica e del vissuto quotidiano.
Parallelamente allo sviluppo della globalizzazione economica abbiamo assistito alla liberalizzazione delle manifestazioni più estreme dell'erotismo e della sessualità: un fenomeno che non solo ha mandato in soffitta i precedenti schemi relativi all'Eros, alla Sessualità e all'Amore ma sta determinando la scomparsa della Filosofia tradizionale, come se al di fuori dell'individualismo esasperato non esistessero più tematiche valide per la speculazione e l'indagine al di fuori delle indagini sociologiche ed economiche. Ironizzando sul famoso Eros e Civiltà di Herbert Marcuse l'autore prova a tracciare lo scenario entropico della filosofia attuale partendo dall'analisi della filosofia classica e del vissuto quotidiano.
PACHAMAMA, I DIRITTI DELLA NATURA
Riconoscere al Pianeta Terra lo status di Persona Giuridica consente di contenere lo sfruttamento delle risorse naturali entro limiti compatibili con i concetti di “riproducibile” e di “rinnovabile”, sottraendo così all'economia della produzione l'arma letale della sovra produzione, solida base del capitalismo economico più ottuso, più inquinante e più devastante il patrimonio comune delle risorse naturali.
“Pachamana, I Diritti della Natura” prosegue idealmente il discorso avviato nel precedente “Condominio Gaia”, volume appartenente alla Collana “Filosofia della Sobrietà” che propone una Terza Via di sviluppo economico che non sia dettato dall'alto, nelle dinamiche presenti nel Liberismo o nel Dirigismo attuali, bensì dal basso, attraverso lo strumento del Consumo Consapevole e Critico.