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E-WALLET : IL PERICOLO DELLA NORMOCRAZIA

  • Immagine del redattore: BorZorro
    BorZorro
  • 17 feb
  • Tempo di lettura: 2 min

Scrivo “normocrazia” per non citare per l'ennesima volta la “plutocrazia” ma il rischio che l'occidente corre è quello di trasformarsi in un'area governata dalla finanza con il supporto operativo della tecnologia telematica.


Ecofin, a quanto pare, ha approvato l'imposizione della “casa a zero emissioni”, un provvedimento dal costo medio stimato di €500,00 a metro quadro, attuativo al 2050, che sortirà l'effetto di abbattere il valore degli immobili inefficienti sotto il profilo energetico e ambientale. Un provvedimento che andrà a vantaggio di quella parte di finanza dedita alla speculazione immobiliare che potrà mettere le mani su un patrimonio immenso per poi rivalutarlo ottenendo uno straordinario ritorno economico.

I piccoli proprietari, naturalmente, pagheranno molto per riqualificare i loro immobili e i canoni di locazione schizzeranno alle stelle.

Questo giusto per dare un esempio della grande attenzione (ironia, si intende) che questa UE riserva al popolo e alla diversa considerazione con cui tratta banche, assicurazioni e finanza in genere genuflettendosi politicamente ai loro desiderata.

In un mondo governato da banche e finanza non ci si potrà sottrarre ad alcun controllo: l'insistenza con cui il mainstream della comunicazione insiste sul trasferimento ad un Wallet elettronico di tutte le nostre credenziali e attività è quanto meno sospetta.

Se già oggi ogni nostra transazione è visionata e vidimata dai sistemi di pagamento elettronici nell'immediato futuro l'E-Wallet sarà solo apparentemente nostro, così come il passaporto che è di proprietà del Governo e in uso al cittadino (c'è anche scritto nel passaporto stesso).

Come accade già oggi nell'assai poco democratica Repubblica Cinese il cittadino disporrà di un “punteggio di cittadinanza” perdendo diritti a seconda della gravità dei misfatti eventualmente commessi. Il che significa, ad esempio, che nulla sfuggendo all'incrocio dei dati elettronici anche gli importi delle multe saranno sottratti direttamente dal portafoglio elettronico del multato e, ancora, che in caso di comportamenti ritenuti difformi da quanto atteso l'intero E-Wallet potrà essere discrezionalmente bloccato nelle sue funzionalità dagli enti di credito autorizzati, che agiranno come giudizi pur non avendone la funzione.

L'accesso ai dati, ai documenti e ai valori “caricati” sil Wallet sarà evidentemente consentito tanto alle autorità pubbliche quanto a quelle con le quali si intrattengono rapporti di debito/credito e chiunque potrà essere non solo spiato, ma analizzato, rendicontato, valutato e, nel caso, penalizzato.

Lo spettro di questa Normocrazia non è lontano nella sua realizzazione e il fatto che alcune forze politiche ne sostengano apertamente l'applicazione, in particolar modo in area progressista, indica la loro propensione al totalitarismo mascherato dal buonismo, un totalitarismo che fa della ragion di stato (ragion fiscale, per l'esattezza) l'arma pretestuosa d'uso corrente, uno schermo di facciata che nasconde il desiderio di controllo totale e integrale sulle vite dei cittadini.

Con la Normocrazia ci avviciniamo alla traduzione in realtà de “Il Processo” di Kafka; con il portafoglio elettronico ci perdiamo nei cortili e nei corridoi del “Castello” kafkiano.

Rischiamo di confondere ciò che viene definito “Progresso” con la nostra ultima trappola mortale.




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