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IL DEBITO DI DONALD

  • Immagine del redattore: BorZorro
    BorZorro
  • 6 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

Di questioni economico finanziarie ho scritto recentemente a proposito dei debiti nazionali dei Paesi UE e dell'indebitamento forzoso imposto dalla stessa UE.

Di tutt'altro genere è la dinamica economica degli USA, impegnati in una lotta all'ultimo penny per alleggerire il debito federale.


36,220,207 milioni di dollari (trentasei milioni di milioni di dollari!) è la cifra stratosferica del debito federale statunitense registrata a Gennaio scorso, il che fa anche capire perché il vecchio Donald abbia convocato il saltellante Elon per trovare rimedio e quindi perchè il saltellante Elon sia amico del tosaerba argentino.

Il fatto è che dopo cinquant'anni e passa di allegre politiche a suon di petrodollari non solo i Paesi creditori hanno goduto degli interessi sui Tbond trentennali con cui il petrolio veniva pagato, ma sono passati all'incasso delle cedole, incamerando quei miliardi di dollari che spiegano il nuovo Rinascimento dei Paesi Arabi e le loro fantastiche architetture innovative.

Così il vecchio Donald bussa a quattrini e terre rare in Ucraina, taglia i costi delle partecipazioni agli enti non governativi, annulla le spese militari previste per Kiev, ipotizza di ritirarsi dalla NATO, esce dall'organizzazione mondiale della sanità, impone dazi a destra e a manca, richiama in Patria le industrie produttive, se ne strabatte dell'inquinamento e ai petrolieri statunitensi impone il nuovo mantra “drill ! Drill ! Drill!“.

La politica statunitense che tanto stupisce è tutta qui: nella necessità di rientrare dal o ridurre il debito pubblico che sta strangolando il sistema federale.

Improvvisamente gli USA si scoprono gigante dai piedi d'argilla, con un debito talmente imponente da poter divenire fonte di rischio di default e questo avviene proprio mentre i BRICS fanno di tutto per dedollarizzare gli scambi commerciali, infiacchendo ulteriormente il sistema.

Leggere la storia attraverso la lente dell'economia è sempre stato l'unico modo ragionevole per comprendere la storia stessa.



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