ELOGIO DELLA SOBRIETA'
- Gilberto

- 20 set
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Aristotele affermava che il corpo è governato dalla sua forma, la psiche: l'anima, quindi, dà forma al corpo pur essendo immateriale. D'altra parte Aristotele era filosofo e, per dirla con Nietzsche, il compito del filosofo è quello di creare Valori.
In queste primissime righe si definiscono gli elementi strutturali che sostengono la teoria che vado proponendo: da una parte gli elementi della psicosomatica, dove il “carattere”, l'anima o la psiche, originale dell'essere informa di sé la materia e l'essere stesso, costituendo “quell'individuo che abita il nostro corpo prima di noi” secondo il pensiero di Groddeck, psicoanalista allievo ma non discepolo di Freud. Dall'altra parte la necessità sociale di definire un sistema valoriale capace di contenere, quando non di contrastare, l'aggressività innata, l'ambizione e la smania di potere caratteristici dell'Es, Id o subconscio che dir si voglia, che ho descritto in “Es, la natura dell'Uomo”.
Come reiteratamente affermato da Jung l'umanità cerca da sempre, attraverso la costruzione dei Miti, di rappresentare il conflitto definito tra l'Ambizione individuale e la Relazione sociale: le fatiche di Ercole, l'ambizione di Icaro, la sfrontatezza di Prometeo, l'ardimento di Giasone, il solipsismo di Narciso, solo per rimanere nello stretto ambito della mitologia greca, definiscono il Conflitto tra l'aspirazione dell'Es, inconscio individualista, e la necessità dell'Io, conscio e sociale.
Oggi, a millenni di distanza dall'ellenismo, ci troviamo a dover definire una nuova Filosofia che sostenga e accompagni l'occidente dopo la scomparsa delle grandi filosofie ottocentesche, dell'idealismo e del materialismo, e la discesa in campo di un temibile “pensiero minimo” che nega a qualsiasi filosofia l'ipotesi di primazia, anche rispetto a modelli conflittuali in grado di annichilire il modello sociale prevalente.
Negata la primazia del pensiero occidentale e storicizzata la fede cristiana, trasmutata in sociologia politica, l'occidente non persegue più “ideali” ma insegue “desideri”, e il desiderio primario, accuratamente stimolato dal sinedrio della finanza, è l'affermazione del proprio Ego grazie alla ridondanza del consumo.
A maggior consumo, e a maggiore esibizione del proprio consumo, si fa corrispondere nel pensiero collettivo una maggior qualità del soggetto: l'esibizione segue i canali offerti dalla possibilità e mentre i VIP, comunque intesi, appaiono su riviste e in programmi televisivi, le persone comuni si affannano a pubblicare selfie nelle varie piattaforme social in una ricerca inesauribile di una visibilità in grado di confermare all'individuo il proprio essere.
L'occidente è passato dal “cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me” di Kant a “l'acquisto firmato preso per me e il contegno immorale dentro di me” attuali, e non credo che questo cambiamento si possa definire come progresso.
Emerge allora l'esigenza di definire un Valore, se non un sistema valoriale, in grado di indirizzare l'energia individuale impiegata per realizzare Ambizioni e Desideri verso una determinazione sociale, determinazione che disponga di un ragionevole obiettivo per affermarsi quale canone.
La proposta di una Filosofia della Sobrietà, che è proposta di filosofia morale, non vuole trasformare l'epicureo in stoico, ma definire e proporre forme di consumo in grado di rendere l'Individuo attore consapevole delle proprie scelte, scelte attraverso le quali condizionare il modello produttivo orientandolo al rispetto del lavoro, dei lavoratori e dell'ambiente attraverso forme di riutilizzo delle materie prime e di gestione conservativa dell'energia.
Trasformare il consumismo bulimico ed esibizionista attuale in atteggiamento eticamente validante del narcisismo positivo che traduce l'ambizione individuale in fermento di utilità sociale.
Inevitabile la ricaduta della Sobrietà nel ciclo economico, divenendo la Sobrietà del consumo criterio orientativo e selettivo dei modelli produttivi e distributivi e, come tale, sviluppando un progetto politico e sociale capace di contenere le negatività espresse dalla presente società ludica, incentrata sull'intrattenimento, lo spettacolo e la spettacolarizzazione del sé narcisista.
La Filosofia della Sobrietà è progetto ampio, di vasta portata: è proposta per rinnovare l'occidente e la sua Etica.





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