DESOLAZIONE ITALIA
- Gilberto

- 5 giorni fa
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Dall'economia al calcio, dal territorio alla Ferrari, l'Italia sta passando rapidamente dalla mediocrità alla desolazione e non bastano la serrata propaganda del MinCulPop politico e l'autoincensamento dei propalatori seriali di bugie a cambiare la situazione.
Un'economia asfittica che forse cresce del +0,4 al lordo di un'inflazione ben maggiore, una nazionale già mondiale ridotta a manipolo di milionari tatuati e asfittici che prendono 4 pappine in casa perdendo la benedizione di un San Siro generalmente generoso, una Ferrari che quando taglia il traguardo è già un successo, un territorio che frana e si dissolve alle prime piogge, una popolazione stanca, demotivata, incredula, sfinita, immiserita e sfiduciata.
Il panorama, ci piaccia o no, è questo.
Alla TV ce la raccontano che siamo belli, che siamo forti, che siamo grandi, poi capita che sbattiamo la faccia contro la realtà, con quelli che non ce la fanno, con le luce spente delle vetrine, con le serrande abbassate, con quelli che possono che lasciano il Paese, col credito negato, col lavoro offensivo e precario, con la cassa integrazione, con l' ILVA che va a ramengo, con la burocrazia irridente, con lo SPID e la CIE, con i PIN e le PSW, con la sanità senza scuse, con la banca online che l'anziano non comprende, con le scuole che marciscono, con gli studenti somarizzati: è un'Italia che ha smesso persino di zoppicare, si è seduta e guarda il mondo passare.
Qua e là isole felici, cementi, vetrate e cartongessi di modernità e speranza, piogge di denari riciclati, di prestiti immensi che non sapremo come ridare: isole, non atolli e neppure penisole.
Non so, non so più, non riesco neppure a immaginare come, e neppure se, si possa risollevare la nazione. Non serve né interessa neppure cercare il colpevole, il capro espiatorio: forse siamo tutti, ognuno a suo modo, un po' colpevoli. Conviene forse farci comandare, farci conquistare, essere soggetti ad altre amministrazioni, a diverse costituzioni. Non so, non so più. Non vedo orizzonti.





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