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POPOLO NAZIONE

  • Immagine del redattore: BorZorro
    BorZorro
  • 27 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

Infervorato dalla discussione durante la trasmissione “Di Martedì” in onda su La7 il 25 marzo 2025 il buon Giannini ha esclamato "Lo Stato siamo noi!".

Dissento.

Noi, il Popolo, siamo Nazione e lo siamo insieme con la geografia del territorio e la cultura che abbiamo ereditato.

Lo Stato è altra cosa: è l'insieme delle strutture che amministrano la Nazione, è il Potere e la Burocrazia.

Il Re Sole poteva dire "L'Etat c'est moi!" ma a noi compete la Nazione.

In Italia di Nazioni ve ne sono almeno sei, corrispondenti un po' alle Aree Nielsen, mentre lo Stato si vuole unico.

A ben guardare di “Nazioni” in Italia ve ne sono almeno quante sono le Regioni, o forse addirittura le Province perché la Storia di fece campanilisti a oltranza e quando l'Italia venne unita i senatori bolognesi non si intendevano con i piemontesi da tanto le rispettive lingue erano diverse.

Divenne necessario l'Italiano, lingua che si volle fondante per un'aggregazione che la Storia non attribuiva spontaneamente in quella vasta espressione geografica che eravamo.

La Nazione è territorio e cultura, consuetudine e tradizione: è appartenenza e riconoscimento.

Lo Stato è altro da sé: è il poliziotto e il carabiniere, l'erario e il magistrato, la norma, l'obbligo e il divieto.

Allo Stato si può, c'è chi dice si deve, obbedire: non lo si può amare ma ossequiare, non vi si appartiene ma, ad alcuni conviene, si serve.

Quindi Noi siamo Nazione, lo Stato è altro.

Ed è dramma quando si vuol far coincidere Stato e Nazione: è dittatura e pervasività, è il Partito che si fa Stato, è totalitarismo e tragedia.

Guardiamoci dall'ipotesi di far coincidere Popolo e Stato: sarebbe la fine delle identità e delle culture.



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