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MAGISTORTURA DEMOCRATICA

  • Immagine del redattore: BorZorro
    BorZorro
  • 1 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

La vicenda processuale di Marine Le Pen rischia di divenire un detonatore in grado di abbattere la residua credibilità delle istituzioni democratiche.


Non sorprende che il 52% dei giovani tra i 18 e i 34 anni affermino di essere favorevoli ad un Premierato indipendente dal Parlamento, una sorta di Autocrate eletto plebiscitariamente, come registrato da un recente sondaggio commissionato da Azione a SWG: le Istituzioni, tanto italiane quanto europee, sono al punto minimo di credibilità e la vicenda giudiziaria di Marine Le Pen rischia di divenire un detonatore capace di mandare in frantumi le democrazie europee (o quel che resta di loro).

Io non so se la signora Le Pen sia innocente o meno: non posso saperlo. Ma mi sembra di aver capito che un suo avversario, accusato dei medesimi reati, sia stato assolto e che altri personaggi appartenenti al centro destra, il candidato alla presidenza Fillon e l'ex presidente Sarkozy, abbiano subito le ire della legge.

In sostanza potrebbe sembrare, ma certamente non sarà così, che la magistratura abbia figli e figliastri politici da giudicare.

Se così non è allora sarebbe opportuno che la Magistratura apprendesse l'arte della Comunicazione e spiegasse dettagliatamente ai cittadini il perché di alcune decisioni perché i cittadini si domandano “possibile che solo i politici di destra siano dei furfanti?”, oppure “e dell'inchiesta in corso a Bruxelles e Strasburgo che coinvolge alcuni politici della sinistra, che si dice?”.

L'assenza di spiegazioni e di motivazioni conduce all'arbitrarietà della tifoseria: nessuno crede più all'Istituzione ma si parteggia per questo o per quello finendo, irrimediabilmente, per scontrarsi.

I sospetti, però, aumentano: le decisioni assunte in Romania, le scelte molto partigiane espresse dall'UE sulle elezioni in Georgia, il “vigileremo” annunciato da una ministra francese all'insediamento del Governo Meloni, il “troveremo il modo per cambiare i risultati” affermato prima delle elezioni tedesche in caso di successo di AFD, sono ormai troppo palesi per poter davvero credere in Istituzioni libere e democratiche o, peggio ancora, in una Democrazia in cui il Popolo è sovrano, come da dettato costituzionale.

Così la stortura democratica imposta ex cathedra da alcuni magistrati ripropone il limite della Democrazia stessa, un sistema che può consentire a chi democratico non è di giungere democraticamente al potere attraverso suffragio universale.

I casi sono due: o accettiamo la Democrazia con i suoi limiti (e impariamo a sconfiggere l'avversario grazie a proposte politiche capaci di attrarre l'elettorato) o cambiamo nome al regime, magari proponendo quell'Oligarchia aristocratica tanto cara al Platone della Repubblica.



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