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LETTERA A UN MAGISTRATO INDAGATO

  • Immagine del redattore: Gilberto
    Gilberto
  • 15 ott
  • Tempo di lettura: 1 min

Illustrissimo, Le scrivo anche a nome di quel mio coetaneo che pochi giorni fa si è buttato dal sesto piano per sfuggire allo sfratto esecutivo.

E anche a nome di quei tre disgraziati inseguiti dalle banche, tre disgraziati che hanno saturato di gas l'ultima cosa di cui disponevano provocando una tragedia immane.

A nome di tutti i deboli aggrediti dal sistema che Lei ha rappresentato per decenni, dei poveri che non si potevano permettere un buon avvocato, dei derelitti finiti in ingranaggi legali che non conoscono il termine di misericordia.

Storie che conosco, purtroppo, da vicino.

Mi auguro, Eccellenza, che ora scopra come si vive con la reputazione stracciata, tra spalle girate e sorrisi impertinenti, tra occhi sfuggenti e mal celato sospetto.

A quanti povericristi ha imposto, in carriera, umiliazione e danno ?

Ora tocca a Lei, che mi auguro non sia responsabile di quanto Le viene imputato.

Non me lo auguro per Lei in quanto persona, ma per il Sistema che fino a ieri rappresentava: sistema mediocre e partigiano, iniquo e pessimamente amministrato ma almeno “sistema”.

Non si lamenti, Eccellenza, non dopo aver trascorso una carriera attribuendo patenti di disonestà a chi forse non lo meritava.


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