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DISTRAZIONI DI MASSA

  • Immagine del redattore: BorZorro
    BorZorro
  • 5 feb
  • Tempo di lettura: 1 min

Attribuire ad un sistema Economico un valore etico è una funzionale forma di manipolazione:

la “democrazia economica” spacciata per “etica democratica” ne è la conferma più evidente.


Per circa un secolo il ritornello relativo all'Etica (buona, anzi ottima) della Democrazia si è sovrapposto al racconto reale, ovvero alla dimensione Economica del modello capitalista corrente. In parte, fino a quando si è rimasti compresi nell'alveo del Capitalismo Economico, la sostituzione della Mission economica con la Vision virtuale dell'etica ha consentito di assorbire gli eccessi del capitalismo e le sue contraddizioni, contraddizioni che sfociano ciclicamente in drammatiche criticità. Superata la fase del capitalismo economico e entrati in quella del capitalismo finanziario, dell'Ipercapitalismo, anche l'ultimo velo etico è stato strappato mostrando che solamente il criterio dell'economia ha valore ed è talmente pervasivo da condizionare politica, etica, morale e comportamenti, sociali e individuali.

Lo iato che separa ormai le funzioni economiche e finanziarie dalle competenze organizzative della politica sembra incolmabile, trasformando l'occidente in una sorta di far-west anarchico e questa spaccatura è alla base dello sfaldamento del contesto democratico, dell'incertezza relativa alla validità del modello democratico.

Per salvare la democrazia occorre tornare ad un modello di capitalismo economico originario, basato sulla produzione e gli scambi materiali.

Al contrario per sostenere l'economia finanziaria serve modificare il modello politico in una di quelle forme di “democratura” che piacciono ad alcuni estremismi.

In questo momento l'Europa è esattamente al centro del guado, indecisa su quale strada intraprendere e percorrere: di qui le sue difficoltà e il suo affanno.


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