DESTRA, SINISTRA O TERZAVIA ?
- BorZorro
- 20 feb
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L'Elettorato è spaesato: sembra che nessuna forza politica abbia strumenti o idee per affrontare il cambiamento. A forza di “provarle tutte” rischiamo un tracollo globale.
“Le abbiamo provate tutte, proviamo anche questa”: il mantra degli elettori europei potrebbe essere questo. Abbiamo votato a sinistra, poi al centro, poi per l'Oltre, siamo tornati a destra con i sovranisti, poi di nuovo a sinistra e infine abbiamo dato retta alle sirene sociali di una destra che di sociale non ha più nulla, neppure le sembianze.
Tutto nacque a fine impero, in quell'89 fatale (non il 1789, data della rivoluzione francese, ma il 1989 data della caduta del sovietismo). Traballarono un po' tutti e noi italiani ci immergemmo in un cataclisma finanziario perdendo in una notte il 32% del valore di cambio ai tempi del duo Ciampi – Amato. Poi le stragi siciliane e quando i giochi sembravano fatti saltà fuori Mister B.
Molti sostengono che Mister B sia stata la causa dei mali successivi, che abbia molto mal governato. A mio avviso Mister B non governò affatto ma pensò solamente agli affari suoi, varando norme personalizzate sostenuto da condoni a tappe forzate per allietare il proprio elettorato. Il non governo fu forse peggiore del mal governo ma ciò che rovinò la società italiana fu l'emittenza consumista, narcisista, orientata al non-pensiero, svuotata di quei contenuti politici che i decenni precedenti avevano caratterizzato. Un riflusso tanto politico che morale, quasi esofageo.
Mister B e i suoi governi hanno certamente molte responsabilità e colpe a partire dall'idea per cui “Privato è bello” e “Pubblico fa schifo”, idea assai balzana in una società contemporanea.
Ma quell'idea è la stessa che oggi pratica la coppia Trumpeloniana, lanciata come un bisonte inferocito alla distruzione dello Stato Sociale, del Welfare, della pubblica burocrazia, giusto per sostituire cose che funzionano così così con cose che forse funzioneranno ma ad un costo inaccettabile e insostenibile.
Così l'elettore si trova a dover scegliere tra chi campa di pubblico denaro e per farlo appesantisce sfacciatamente la tassazione così da disporre di maggiori risorse e chi, dall'altra parte, elimina servizi pubblici per proporre assicurazioni private, ospedali privati, tutte cose onerose e costose che la maggior parte dei cittadini non si può permettere.
In mezzo, o altrove, il nulla. Tra crudo neoliberismo e falso progressismo l'elettore gioca a mosca cieca, ogni volta tirando a casaccio.
Ci siamo fidati di una neodestra che prometteva di essere sociale. L'abbiamo trovata intenta a organizzare riforme costituzionali per un nuovo ordine ben poco costituzionale dove la magistratura persegue obiettivi politici di governo e chi governa lo fa senza incontrare ostacoli, senza quei bilanciamenti di forze che definiscono la democrazia.
Abbiamo votato la destra post fascista nell'illusione che non fosse più fascista e ci stiamo confusamente proiettando in una nuova società neo fascista anche se non sta bene dirlo ad alta voce.
A ben guardare dal 1990 ad oggi non si sa chi ha fatto più danni a livello locale, nazionale e continentale. Temo che il risultato sia di pareggio, un pareggio determinato dal fatto che entrambe le squadre hanno giocato per il possesso palla, senza alcuna strategia, senza tattica, senza idee di gioco e senza obiettivi.
E il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Tra neoliberismo saccheggiatore e progressismo inconcludente è necessario trovare una Terza Via.

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