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B&B ITALIA: IL NUOVO RINASCIMENTO

  • Immagine del redattore: Gilberto
    Gilberto
  • 23 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

Svuotata dalla sua intraprendenza artigianale e manifatturiera l'Italia sembra in procinto di diventare un immenso Bed & Breakfast dove si viene, si consuma e si riparte.

E' questo il Nuovo Rinascimento che espelle i cittadini per fare posto alle locazioni temporanee, al consumo indifferente e indifferenziato, alla primazia dell'Aviditità Individuale sull'Etica Sociale?


In questo Nuovo Rinascimento c'è qualcosa che addolora e sconcerta.

Come l'antico anche il nuovo è progetto politico, economico e sociale, ma diversamente dall'antico questo Nuovo Rinascimento riguarda solo i Mecenati e non si estende al Volgo, non ha tra i suoi obiettivi la divulgazione, la crescita culturale, l'alfabetizzazione dell'artigiano o del contado. Esprime un deserto di spazi architettonici in cui la figura umana, se presente, è diurna e curiosa, è acquirente o turista, mentre la notte è deserto, spopolato e spogliato, terra a volte di predoni, di esclusi ormai rassegnati.

La questione di cui oggi si chiacchiera, l'anomalia dell'edilizia ambrosiana, è solo la punta dell'iceberg che riguarda il continente e la penisola, è movimento sincronico dell'economia che trasmuta e non necessita più dell'apporto manuale, dell'artigiano solerte, del piccolo imprenditore: bastano gli schiavi pedalanti assistiti, i creatori di contenuti digitali, gli esclamatori di slogan funzionali.

Nella Società dell'Intrattenimento si vive attraverso l'Evento, ci si percepisce come individui se immersi nel Rito dell'Evento oggi epocale: Valgo ed Esisto perché Partecipo al Rito.

Il resto è attesa e aperitivo, cura del corpo e della forma fisica, sushi e speranza maldiviana, come se il sogno e la sua rappresentazione avessero sostituito, per magia, la realtà.

La media società marginale e marginalizzata lo è soprattutto per mentalità e distanza: i valori appresi oggi valgono meno di un biglietto tranviario usato.

Lo studio per avviare un'esistenza dignitosa rimane illusione se non s'accompagna alla relazione che conta. Meglio l'esilio, meglio l'altrove che lo sfruttamento forfetario e perenne in patria.

Il Nuovo Rinascimento è architettura gelida come le anime dei suoi attori: non gli abbracci circolari di colonnati e cupole ma aculei che trafiggono il cielo, contorti come pensieri inopportuni.

Come stormi di storni che mai comprendi dove possano andare orde umane esaltano i luoghi con la loro presenza, selfiecamente impegnati nella riproduzione dell'Ego, formicosamente girovagando lasciando briciole di frugalità smozzicate, mendicando voli a saldo e letti in comodato. Invadono e rodono come termiti dalle fondamenta i beni comuni, beni essenziali e non riproducibili.

Lasciamoli fare, lasciamoli agire, pecunia non olet e ne abbiamo troppo bisogno perché lo Stato è in ambasce, in miseria, alla frutta, ma l'immagine è florida, sana e svettante, ma è immagine di banca e finanza, di prestito a strozzo, di vite sfrattate, di idee esaurite.

L'Italia B&B è la vittoria dell'avidità sull'etica, la primazia dell'economia sulla politica, del mercato sul sociale. Però ha un bel nome: Nuovo Rinascimento.

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