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LA CONQUISTA DEL WEST

  • Immagine del redattore: BorZorro
    BorZorro
  • 20 feb
  • Tempo di lettura: 2 min

Una carovana di pionieri, le giubbe blu, lo sceriffo e la costruzione della ferrovia: come nel mito del vecchio West cinematgrafico gli ingredienti si ritrovano nell'attualità.


Gli ingredienti ci sono tutti.

Ci sono i “musi rossi” indiani, cattivi per antonomasia.

Ci sono i pionieri, neocon e nomadi digitali, che viaggiano verso nuovi orizzonti.

A difendere i pionieri dai dai musi rossi provvedono RinTinTin, il Caporale Rusty e il 7° Cavalleria ovvero i militari.

La nuova ferrovia è un'autostrada cibernetica (o un'impresa spaziale, fate voi): attorno ai lavori sorge la nuova città governata dallo Sceriffo, superfluo dirne il nome.

Lo Sceriffo nel passato è stato un po' cattivo, poi ha salvato La Bella da una triste sorte ed ora La Bella lo accompagna ovunque, trepida consorte.

In capo ai lavori della ferrovia c'è un tipo strano, eccentrico e volubile, che tutti chiamano il Boss, quello che ha scelto per tutti il nome dello Sceriffo (decidete voi chi sia questo personaggio).

I pellegrini delle carovane sono persone molto pie e devote che amano lo Sceriffo perché Dio in persona lo ha protetto durante un duello.

In città si stampa una moneta che reca la scritta “IN US GOD TRUSTS”, Dio confida in noi.

Poi ci sono i cattivi, perché senza cattivi non si fanno i film, oppure si fanno dei film brutti, noiosi, soporiferi e italiani.

I cattivi sono proprietari terrieri che hanno da ridire sul passaggio della ferrovia sui loro terreni, gentaglia che in nome del proprio profitto impedisce il progresso dell'Umanità.

Pascolano le loro mandrie dove potrebbero sorgere nuove cittadine, nuovi commerci, nuovi insediamenti e, come gli indiani, preferiscono praterie ricche di mandrie selvagge di bisonti agli empori e i grandi magazzini, amano il cavallo e guardano con sospetto la locomotiva a vapore. Gente senza prospettive, dice lo Sceriffo (sostenuto dal Boss della ferrovia che gli saltella attorno).

Durante il tragitto e lungo il percorso della Ferrovia la Carovana, lo Sceriffo e la Ferrovia hanno incontrato altre tribù: a volte hanno stretto accordi per combattere la resistenza di nemici comuni, e sempre, dopo avere ottenuto il proprio tornaconto, le Giubbe Blu se ne sono andate lasciando gli alleati senza più difese, senza neppure un “grazie”, più poveri di prima, con pascoli rovinati e con la ferrovia che gli passa in mezzo: “è il progresso, bellezza” afferma il Boss mettendoci una X sopra.

Adesso aprite gli occhi: non era un sogno e neppure un brutto film.

E' la realtà che stiamo vivendo oggi.



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