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il turismo come fenomeno economico

  • Immagine del redattore: gilberto borzini
    gilberto borzini
  • 12 gen 2023
  • Tempo di lettura: 6 min

Per comprendere quali sviluppi avrà il Turismo, e nella fattispecie il turismo organizzato, è opportuno ripercorrere brevemente la storia del turismo, togliendosi il confortante paraocchi della “passione”, o della “cultura”, ma entrando nel merito delle questioni per quello che sono: una forma economica di stampo industriale diffuso.


Il Turismo, per quanto ci si sforzi a predicare il contrario, non è un fenomeno culturale né, tanto meno, un'esigenza spirituale o fisica: è un fenomeno economico e come tale va interpretato e gestito.

Nel passato ci si spostava per tre motivi: guerre (al seguito o in fuga da), commercio e pellegrinaggi.

Solo i Patrizi, primi furono i romani, si recavano in Grecia per motivi di studio (arte, retorica e filosofia), e quella sorta di prassi venne ripresa attorno al XVIII° secolo dagli aristocratici mitteleuropei e anglosassoni che praticavano il Gran Tour visitando Venezia, Firenze e Roma (a volte spingendosi fino a Napoli o a Palermo) per confrontarsi con le Grandi Opera d'arte.

Per il resto gli uomini si spostavano per necessità (migrazioni, invasioni, carestie) oppure viaggiavano per motivi di commercio e lavoro o, infine, per salvarsi l'anima attraverso pellegrinaggi.

Le strade erano infestate da briganti e tagliaborse e muoversi non era affatto consigliato: chi proprio doveva cercava di muoversi in nave, via mare, su imbarcazioni che oggi eviteremmo accuratamente (la testimonianza in materia descritta da Goethe nel suo Viaggio in Italia è esaustiva).

Di Turismo, nella sua accezione moderna e attuale, si inizia a parlare con la “scoperta dell'alpinismo” e le “cure termali”, laddove il passare le acque si unisce ad elementi di intrattenimento organizzati nelle località termali al fine di rendere i soggiorni più gradevoli e interessanti.

Solo nel '900 iniziano i soggiorni marittimi delle colonie per l'infanzia e, in contemporanea storica, i treni popolari che consentono alla popolazione umile dei lavoratori e degli operai di godere, almeno alla domenica, di un po' di sole e di mare.

Va sottolineato come sia le colonie per l'infanzia sia i treni popolari abbiano una funzione “economica”, ovvero la salvaguardia della salute dei lavoratori attuali (treni popolari) e dei lavoratori di domani (colonie) ben più che turistica: l'elioterapia e la talassoterapia si esercitano quasi gratuitamente e costano molto meno, allo Stato, delle cure ospedaliere di una generazione di soldati, di madri e di lavoratori dalla salute incerta o instabile.

Fino alla seconda guerra mondiale i viaggi di istruzione riguardano un'esigua parte di popolazione, mentre i viaggi di nozze della piccola borghesia si consumano in due o tre giorni, ai laghi piuttosto che nelle città d'arte.

I mondi lontani vengono raccontati dai soldati impegnati nelle avventure colonialiste dei diversi governi, dai marinai che dal 1400 attraversano gli oceani, dai libri d'avventura, da Salgari a Conrad a Kipling, e affascinano più la sete d'avventura infantile che non l'interesse degli adulti.

Si consideri, comunque, che quando Marco Polo pubblicò il suo Milione venne deriso da tutti e additato come millantatore, bugiardo e inaffidabile: gli uomini tendono a immaginare che il mondo (e il cosmo) sia fatto a propria immagine e somiglianza; si consideri inoltre che Salgari descrisse le avventure dei pirati della Malesia senza spostarsi da casa sua a Torino, basandosi per lo più sui resoconti dei corrispondenti inglesi dei tempi del Maggiore Brooks, Governatore inglese di quei territori.

Insomma: le terre lontane stavano bene dov'erano e a nessuno veniva voglia di andare a controllare se le cose che si leggevano erano vere, verosimili o inventate.

Le cose cambiano, rapidamente e radicalmente, con il secondo dopoguerra, al termine della ricostruzione dell'Europa devastata dal conflitto bellico.

Le economie si sono strutturate attorno ai grandi centri urbani, divenute aree industriali (Torino), commerciali (Milano) e Amministrative (Roma), ma c'è bisogno di sviluppare molti altri territori economicamente deboli, costieri e montani.

Si promuove quindi il turismo, che diverrà rapidamente di massa, partendo dalla villeggiatura dell'alta borghesia e scendendo, via via, per emulazione, fino agli strati operai.

La diffusione della motorizzazione privata (la Topolino, la 600, la Vespa e la 500) si accompagna ad una crescita del servizio ferroviario collegando le grandi città alle riviere.

Si tratta, mutatis mutandis, del medesimo schema che oggi spinge le Amministrazioni a sviluppare progetti di Turismo Sostenibile e di Turismo Lento a sostegno dell'economia di borghi, villaggi, territori divenuti marginali, investendo notevoli risorse per generare forme che ci si augura diverranno economicamente autosufficienti col tempo.

Il fenomeno del Turismo sostituisce, negli anni '70, quello migratorio nella contribuzione a favore dei mezzi di collegamento e di trasporto, ferroviario e aereo.

Con l'introduzione dell'Aereo nei collegamenti intercontinentali, essenzialmente tra Europa e Americhe, e la sostituzione del mezzo navale fino ad allora utilizzato, sono necessari due elementi: il primo riguarda la riconversione dei mezzi navali da trasporto a crociera, il secondo la necessità di disporre della domanda necessaria e sufficiente a garantire redditività al trasporto aereo: Pan Am ci penserà su quasi un decennio prima di definire regolari voli tra USA e Europa, proprio perché la domanda non si presentava come sufficiente a mantenere livelli di traffico (e di redditività) adeguati.

Come ho spesso raccontato in altri libri il passaggio delle navi oceaniche fino ad allora utilizzate come da mezzo di trasporto (merci e migranti) a nave da crociera venne sostenuto, negli USA, dalla popolare Soap Opera “Love Boat”: finanziata dagli armatori Love Boat veniva trasmessa all'ora del dopo cena americano, le 19 circa, quando le massaie rigovernavano guardando la TV, immedesimandosi nelle figure femminili presentate dalla soap opera (soap, da sapone, detersivo utilizzato dalle massaie) e sognando di vivere romantiche e simpatiche avventure.

Il successo, una delle migliori strategie di Marketing mai adottate, fu straordinario, e replicato un paio di decenni più tardi su scala continentale in Europa.

L'Idea delle crociere, divertenti e romantiche, sostituì l'idea del viaggio in nave, noioso, puzzolente e pericoloso, diffusa nella classe media americana, figlia o nipote di migranti.

Negli anni '70 in Europa si svilupparono i “villaggi turistici”: figli della libertà reclamata dai post sessantottini, si imposero con lo slogan delle 3 S, sole, sport e sesso, favoriti da Gilbert Becaud che in Francia cantava non sono fatti per i cani i Club Mediterranée (Non esiste la solitudine, ripresa in Italia da Ornella Vanoni).

I Villaggi promettevano una settimana di libertà assoluta e in Italia vi erano anche le settimane dedicate ai giovani tra i 18 e i 32 anni (Club Vacanze).

Il Concetto di “libertà” viaggiava anche ulle note della musica beat, poi pop e infine rock, con lo sviluppo dei voli charter (voli a noleggio a basso costo) dall'Italia, o meglio dal resto d'Europa, all'Inghilterra, patria di Beatles, Rolling Stones, terra di minigonne, di Swingin'London e dall'aborto consentito (elemento, quest'ultimo, che contribuì non poco, purtroppo, al successo dei voli charter).

Il Turismo degli anni '70 fu il fenomeno economico che scoprì il mercato dei giovani, fino ad allora piuttosto marginale: la platea universitaria si andava ampliando a macchia d'olio, favorita anche dalle riforme scolastiche che non precludevano più ai diplomati degli istituti tecnici l'accesso alle università, fino ad allora esclusivamente aperte ai diplomati dei Licei. La platea universitari, inoltre, era figlia di una generazione impiegatizia che, per la prima volta nella storia, era ampia, strutturata, e sindacalmente garantita, figlia a sua volta del boom economico del secondo dopoguerra.

Furono gli anni dell'invenzione dei viaggi spirituali in India (sule orme dei Beatles) o in Turchia (terra di coltivazione di un eccellente papavero), della diffusione dell'Autostop, dei “capelloni” e dei pantaloni a zampa di elefante: tutti elementi derivati dal mercato musicale, il vero mercato trainante dell'epoca, supportato dalla radio (in Italia il programma clou era bandiera gialla) e dalla televisione che produceva nuovi record di ascolto pomeridiano con trasmissioni sostenute dall'industria discografica.

Le forme del turismo dell'epoca, pertanto, erano o derivate e influenzate da altre industrie, o definite ed espresse per Imitazione/emulazione (lo fa il mio capo, perché non posso farlo anch'io?).

Oggi non è affatto diverso: alcuni pionieri (generalmente sostenuti nelle scoperte da chi gestisce strutture locali) scoprono destinazioni, mete, località e spiagge; la stampa di settore, indipendentemente dai media, ne proclama la straordinarietà; la destinazione diviene meta ambita e popolare anche se si tratta di una clamorosa (scusate il termine) ciofega arbitraria, innaturale, posticcia e appositamente creata per attirare economie, un esempio tra gli altri alcune isole maldiviane piuttosto che Sharm el Sheik.


Immensi capitali di dubbia provenienza si riciclano, dagli anni 70 ai 90, nella costruzione di alberghi, residence, villaggi, dai Caraibi alle spiagge tailandesi passando per non poche isole mediterranee e le coste dell'Africa orientale, e per tradurre gli investimenti in economie stabili si sviluppano infrastrutture, collegamenti, l'insieme dell'industria turistica che, come tale, preme sui mercati della Domanda possibile con pubblicità, promozione, esaltando l'Autostima del compratore attraverso l'idea del Lusso, dell'esclusività, della bellezza ambientale.

Un puro processo economico che nulla ha a che fare con la cultura.


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