ENTANGLEMENT & MANAGEMENT
- gilberto borzini

- 25 set
- Tempo di lettura: 2 min
Più volte durante i miei corsi, e in particolar modo in quelli rivolti a dirigenti e manager d'impresa, ho sostenuto la necessità di operare in termini di “entanglement”, sostituendo al classico flusso lineare delle informazioni un modello definibile in termini di “campo”. Come noto in ambito quantistico per entanglement si indica una correlazione non locale tra due o più particelle, dove lo stato di una particella è intrinsecamente legato a quello delle altre, anche a grandi distanze.
Le particelle entangled non possono essere descritte singolarmente, ma formano un unico sistema. Se questa è la descrizione del mondo quantistico osserviamo però il medesimo concetto nel macro.
Il sistema solare è un campo magnetico in cui i vari componenti sono riconoscibili ma inevitabilmente intrecciati (entangled) all'interno del campo solare.
All'interno di un campo, inoltre, le informazioni sono istantanee, istantaneamente condivise, e non dipendono dalla gestione di un flusso.
A fronte di questi elementi osserviamo allora che in termini di Management il concetto di campo può essere sostituito da quello di Mission e la funzione di attivazione e mantenimento del campo stesso è affidato al manager.
L'attuale tecnologia, destinata a notevoli miglioramenti ed efficientamenti, consente già oggi di superare l'ormai desueta forma di “flusso informativo”, forma che incontra da un lato possibili limiti e rallentamenti fisici o fisiologici mentre dall'altro obbliga formalmente troppo spesso soggetti non tecnicamente necessari e coinvolti ad intervenire all'interno del flusso rallentando sia il proprio operato funzionale che quello del gruppo di lavoro.
In termini di funzionalità, quindi, e di efficienza il concetto di flusso informativo, con i suoi continui monitoraggi e follow-up, si presenta oggi debole rispetto ad un modello entangled il cui successo, però, dipende fondamentalmente dalla capacità gestionale del management.
La funzione manageriale si definisce quindi principalmente nella capacità di aggregazione e motivazione e solo secondariamente nella esplicitazione di obiettivi e risultati da raggiungere.
Come ebbi a scrivere poche settimane orsono il manager è il portiere di una squadra di calcio e non il centravanti. È il portiere perché dalla sua posizione gode di una visione completa dell'organizzazione della squadra, predispone le misure difensive rispetto alla concorrenza, e avvia i processi di ripartenza e attacco.
Il nuovo management d'impresa dovrà studiare su nuovi modelli applicativi e applicare nella sua attività molta più psicologia che aritmetica.
I nuovi organigrammi e funzionigrammi assumeranno forma circolare, in termini insiemistici, dimenticando i modelli verticali e verticistici.








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