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LE ADV E LA DISTANZA DAL MERCATO

  • Immagine del redattore: gilberto borzini
    gilberto borzini
  • 10 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

LE ADV E LA DISTANZA DAL MERCATO

Il turismo è un bene di largo consumo mentre le Agenzie di Viaggio sono (spesso) botteghe locali. Questo elemento spiega, molto parzialmente, il motivo per cui gli aeroporti e le stazioni sono pieni di viaggiatori mentre le agenzie di viaggio no.

Vi sono però altri elementi che provo a individuare.


In una società che ha per modello economico quello per cui l'individuo è ciò che consuma e si afferma attraverso la manifestazione dei propri consumi anche il turismo rientra a pieno titolo nei consumi caratterizzanti l'individuo.

Passato da essere fenomeno elitario (fino alla seconda guerra mondiale) a consumo di massa con l'arrivo del capitalismo di impronta statunitense il Turismo avrebbe dovuto modificare nel corso dell'ultimo mezzo secolo la struttura della filiera produttivo-distributiva, non diversamente da altri elementi di servizio quali la musica, lo spettacolo, l'intrattenimento in genere e l'editoria.

Nel segmento specifico del turismo organizzato la filiera, diversamente, è rimasta di impronta “fordista”, con produttori centrali e distributori diffusi che utilizzano prevalentemente i prodotti espressi dalla produzione centrale: parlare di “voucher” oggi è come parlare di Traveller's Cheque in un mondo che vive di pagamenti elettronici.

Questa discrepanza tra evoluzione dei modelli operativi è tra le prime cause della disaffezione da parte del pubblico rispetto al segmento agenziale e della contemporanea acquisizione di modelli alternativi di acquisto del servizio desiderato.

Altro elemento da tenere in manifesta considerazione è il cambiamento della modalità di utilizzo del servizio, e anche qui ci si può orientare facendo tesoro dell'esperienza di consumo in altri campi e settori.

Nel settore musicale un tempo c'erano i dischi e relativi negozi (scomparsi): oggi vi sono piattaforme online e spettacoli ridondanti, con folle immense che si spostano per seguire i rispettivi idoli artistici.

Nel segmento dell'intrattenimento una volta c'erano i cinema (prima, seconda e terza visione), poi sono arrivati i VHS e BlockBuster e ora le piattaforme Pay per View.

Il mercato musicale si è moltiplicato e quello dell'intrattenimento altrettanto.

Allo stesso modo il mercato della domanda di tempo libero, di vacanza, di viaggi e di short breaks si è moltiplicata utilizzando per l'acquisto molteplici canali di informazione e vendita resi disponibili dalle nuove tecnologie.

Ovviamente se il Turismo Organizzato non modifica la filiera distributiva e non la adegua alle rinnovate e modificate esigenze, aspettative e consuetudini di acquisto non potrà che vedere assottigilarsi la propria quota di mercato.

Il Turismo è sempre più Leisure, utilizzo del tempo libero, un tempo libero che in una società liquida e fluida, dall'occupazione discontinua, dalle case minime e dalle metropoli ossessive è servizio ad altissima e crescente domanda, una domanda disancorata dai riti e dai modelli di vendita del solo servizio “viaggi e vacanze” definito dalle attuali ADV.

In questo cambiamento paradossalmente gli antichi attori del modello economico (TO e ADV) sono quelli che meno soddisfano le aspettative della nuova domanda, e non certo solamente per una questione di prezzo.

Con il mio libro cerco di proporre soluzioni ad un segmento commerciale in affanno.


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