VERCELLI, CHE PIZZA!
- gil borz

- 1 feb
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 24 feb
In un'epoca in cui impazza il Turismo Enogastronomico offrendo alle Città di Provincia una straordinaria opportunità economica attraverso la promozione delle rispettive Tradizioni e Tipicità culinarie, Vercelli si riempie di pizzerie (e anche di Sushi, a dire il vero).
Ma per chi visita la Città è arduo trovare una ristorazione tipica, genuina e capace di presentare la cucina tradizionale.
L'ultima pizzeria è nata pochi giorni fa e le porgiamo i migliori auguri. Pare che per l'inaugurazione sia intervenuto anche un soggetto politico, il che forse è un segnale ma forse anche no, forse è solo un gesto di cortesia, l'apprezzamento per chi ha ancora voglia di investire in città.
Fatto sta che per trovare una risotteria a Vercelli si diventa matti, il che è assai curioso per una Capitale Europea del Riso, e la cosa diventa grave se si pensa che il volume di turisti che si muovono in occasione di degustazioni enogastronomiche è sempre più rilevante, e si tratta di un turismo capace di spesa, quindi non trascurabile: fonti bene informate confermano che il volume nazionale espresso dal turismo enogastronomico sfiora la cifra di 40 miliardi di Euro, ma si tratta di un conteggio un po' bizzarro, di una statistica non esattamente veritiera in quanto calcolata sulla spesa complessiva dei turisti che all'interno di un soggiorno partecipano ad un evento enogastronomico.
Non importa: quello che conta è che in Vercelli la tipicità è scomparsa, relegata a qualche evento sporadico, magari ideato da qualcuno e programmato da qualcun altro che si fa bello con le idee altrui e giustifica la propria esistenza con l'esibizione di qualche trovata, roba che alla fine movimenta il mercato interno urbano ma non crea turismo, non sviluppa davvero l'economia, non promuove l'accesso in Città di turisti interessati a scoprire la Storia, l'anima e la tradizione del territorio e della città.
Storia e anima che si riflettono nelle tradizioni culinarie, in quella cucina cosiddetta povera che sta arricchendo chi è capace di promuoverla. Vercelli esclusa.




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