LE VETERINARIE
- gil borz

- 25 ott
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 27 ott
Per chi, come chi scrive, vive in mezzo ai gatti e da sempre frequenta con maggiore interesse gli animali che le persone, la professione veterinaria ha sempre avuto fascino e, purtroppo, necessità. Facoltà complessa e articolata quella veterinaria, con oltre 50 esami, se non ricordo male, e attività che a Vercelli e provincia vede una prevalenza incontrastata di Veterinarie al femminile.
Così mi domando il motivo di tanta prevalenza femminile e giro la domanda ad un'ottima veterinaria e carissima amica Valentina Bruson.
D Valentina, scegliete Veterinaria per non avere a che fare con gli uomini ?
R Sicuramente per quanto mi riguarda ho sempre trovato maggior conforto emotivo nel rapporto con gli animali, sin da piccola. Essendo molto timida non ho mai avuto veri e propri amici umani durante l'infanzia, e questo mi ha ovviamente condizionata. Quindi si, in realtà la scelta è stata fatta perchè c'è sempre stato un maggior interesse per gli animali, rispetto che per gli esseri umani. Tuttora ritengo che se lavorassimo solo con i pazienti saremmo molto più sereni. Anche se ti dirò che se ci si lascia invadere dall'empatia, anche dall'ascolto del cliente ci si può arricchire molto emotivamente.
D Una facoltà impegnativa, un lavoro molto impegnativo e la capacità di saper gestire il tempo tra gli impegni di lavoro, di aggiornamento, di famiglia e quelli per gli interessi personali. Come si fa? O almeno: tu come fai ?
R Io ho la fortuna di avere ancora i genitori che mi aiutano a gestire una parte degli impegni. Io ho ridotto un po' le ore lavorative per seguire i bambini, temendo di perderci. Invece, sorpresa! Sono diventata ancora più performante quando sono presente, sia sul lavoro sia in famiglia, e mi stanco meno in generale, pur dormendo solo 5-6 ore per notte! Credo che io riesca in questo principalmente perchè ho sostituito una parola nella mia mente: “devo” (lavorare, pulire, stare con i bambini...ecc ecc) è diventato “voglio” (perchè mi realizzo, mi fa stare bene, ecc). Così anche le cose più antipatiche diventano per lo meno...sopportabili, e si fanno meglio e più in fretta.
D Nelle scorse elezioni amministrative sei stata candidata: come riesci ad armonizzare la gestione di tre figli e quella della passione politica?
R Ti dirò che in realtà ho rallentato molto con gli impegni da attivista, dopo una separazione che mi ha lasciato più impegni famigliari di prima. Non potendo più assicurare la mia presenza continuativa sono uscita dal gruppo di cui facevo parte, ma seguo e quando posso do una mano da “normale” cittadina.
D Dalla tua prospettiva di Veterinaria quali possono essere i miglioramenti per il benessere animale in provincia di Vercelli e quali gli interventi da operare verso i proprietari di animali domestici ?
R Sicuramente la prima cosa da fare sarebbe rendere le persone consapevoli di ciò che significa adottare un animale. Non si tratta più di oggetti anche dal punto di vista legislativo, ma di esseri senzienti, i quali hanno il diritto di essere accuditi come tali. Ma d'altro canto è difficile poterne mantenere le cure. Considera che attualmente l'IVA sulle prestazioni veterinarie è ancora al 22%. Lo ritengo assurdo. Sarebbe necessario agevolare un po di più chi si prende cura correttamente del proprio convivente non umano! Dal punto di vista provinciale, magari potrebbe essere utile arredare e fornire meglio gli ambulatori sociali, per esempio (alcuni non hanno neppure l'acqua ossigenata); favorire reti collaborative di veterinari e altri professionisti della salute animale per gestire le urgenze nel modo migliore...magari valutare una sorta di guardia medica veterinaria “distrettuale”che possa fare una prima scrematura delle urgenze notturne e festive e stabilizzare bene i pazienti da riferire alle grosse cliniche. Sono solo esempi ovviamente.
D Sembra che ormai il cane o il gatto – per qualcuno anche il furetto – vadano rapidamente impoenndosi come “affettività sostitutiva” rispetto all'elemento umano. A cosa attribuisci qusto fenomeno?
R Beh, qui dobbiamo aprire un capitolo che ondeggia tra psicologia e spiritualità. Da una parte, se guardi bene, nonostante i social e la facilità di entrare in contatto con il resto del mondo, ci sentiamo estremamente soli. Non siamo più in grado di affrontare l'altro, non riusciamo ad affrontare la diversità di pensiero, il rifiuto...insomma, scegliere un animale che comunque dipenderà da noi e che non può rifiutarci è molto più comodo. Poi ci sono le vere e proprie carenze affettive, quando l'animale è un sostituto di qualcosa o qualcuno che manca. Ma a dire il vero c'è anche una ragione “spirituale”. Gli animali domestici (tutti, ti assicuro anche conigli e perfino oche e galline) sono in grado di metterci di fronte a chi siamo veramente e ci aiutano spesso a iniziare o proseguire cammini di crescita interiore.
D Per finire dove possono trovarti gli amici di VercelliDomani ?
R Il mio ambulatorio si trova a Quarona, in Valsesia.





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