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IL FUTURO MINISTERO DEMOGRAFICO

  • Immagine del redattore: BorZorro
    BorZorro
  • 18 gen
  • Tempo di lettura: 3 min

Prima o poi persino il Capitalismo dovrà prendere atto che Risorse Limitate non possono essere illimitatamente sfruttate.


Il Capitalismo dispone di una straordinaria capacità adattativa: dategli un ostacolo e il Capitalismo lo trasforma in poco tempo in un alleato, in un nuovo Business planetario.

Ha superato il socialismo inventandosi il welfare socialdemocratico, i problemi ambientali trasformando l'ambientalismo in Green Deal, il sovrappopolamento con l'agricoltura intensiva e punta oggi all'integrazione proteica, con farine variamente composte, per supportare una popolazione planetaria che punta dritta a definirsi in una decina di miliardi di esseri umani viventi contemporaneamente.

Ma prima o poi persino il Capitalismo dovrà prendere atto che le risorse terrestri sono limitate e che un limiti alla crescita demografica va posto se si vuole immaginare di poter consentire a tutti i viventi un'esistenza che vogliamo dignitosa.

È possibile, quando non probabile quindi, che emerga l'esigenza di un Ministero della Demografia e non sta certo a me indicare su quali basi di selezione quel Ministero opererà: diciamo però che qualche idea ce la possiamo fare.

Gli automi operano e ancor più opereranno nella produzione e nella manifattura, sollevando l'umanità da gran parte del lavoro manuale.

Da quello che si dice l'Intelligenza Artificiale si andrà sostituendo a gran parte dei lavori intellettivi fino ad oggi praticati dagli umani.

A ben guardare chiamiamo Intelligenza, nel caso dell'IA, una capacità operativa, funzionale, gestionale, e la chiamiamo Artificiale perché operata da attività inorganiche (silici e quarzi alimentati da corrente elettrica) per distinguerla da quella animale, tipicamente organica.

Le competenze scientifiche ci hanno condotto a scoprire che le singole Cellule reagiscono all'ambiente, che gli aggregati di cellule reagiscono scappando da un'ambiente ostile o adattandosi ad un ambiente modificato. Le piante percepiscono il mondo esterno e reagiscono agli stimoli adattandosi al cambiamento, come gli animali, definendo nuove Specie.

Forse il concetto di Intelligenza, quindi, dovrebbe essere riesaminato e approfondito: l'Intelligenza è la capacità di adattarsi ai cambiamenti. È diffusa ovunque nel Pianeta e sul Pianeta, ne è la caratteristica principale, e si è evoluta dallo stadio cellulare a stadi complessi come, tra gli altri, il nostro cervello di Sapiens.

I Robot non sanno (ancora) adattarsi mentre l'IA apprende con l'attività, si adegua a ciò che apprende, elabora nuovi linguaggi autonomamente, ma – al momento – è ancora limitata nei movimenti, a causa della caratteristica inorganicità.

Questione di tempo.

Nei viaggi interplanetari, nella conquista di Marte, nelle nuove produzioni industriali satellitari saranno utilizzati Robot e mezzi più o meno umanoidi: possono operare in qualsiasi condizione ambientale, non devono respirare, e in questo “si adattano” meglio degli Umani ad ambienti apertamente ostili tipo Luna o Marte.

Quando quella che chiamiamo IA affermerà la capacità di automodellarsi in senso adattativo alle nuove situazioni ambientali, disponendo inoltre di una capacità di calcolo (operativa e funzionale) notevolmente superiore rispetto a quella umana, che “bisogno” ci sarà ancora di “materiale umano”?

Quanti dei dieci miliardi di umani saranno utili a quel mondo e quanti, invece, superflui?

E su quali basi saranno individuati gli umani “utili”?

Di capacità di consumo? Di Quoziente Intellettivo? Di un particolare Genoma? Di appartenenza etnica, o politica o statale?

Si affermerà, in principio, la necessità di un nuovo controllo demografico per fare fronte alla limitatezza delle risorse.

Successivamente, inevitabilmente, si avvieranno procedure di selezione.

E non sarà un bel giorno per l'Umanità.



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