EVOLUZIONE: LA SVISTA DI DARWIN
- BorZorro
- 2 feb
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L'Evoluzione non riguarda le Specie ma avviene attraverso le Specie perchè ad evolvere è l'intelligenza.
Probabilmente la svista di Darwin accadde a causa della sua educazione e formazione profondamente cristiana, ovvero una struttura di pensiero che pone l'Uomo al centro di ogni cosa, al centro del disegno divino.
Considerando quindi l'Uomo come destinazione finale del progetto di Dio per Darwin fu ovvio tracciare un percorso evolutivo che arrivasse all'Uomo passando per i diversi stadi evolutivi, ovvero adattativi, delle diverse Specie animali, ovvero organiche e capaci di mobilità.
Darwin, come finora il resto della Scienza, non risolse il problema dei problemi, ovvero come sul pianeta si fosse avviata la materia organica partendo dalla materia inorganica; si tratta del principale accadimento dell'evoluzione a cui non sappiamo attribuire una forma, un motivo.
Sappiamo però che la materia organica, a partire dai vegetali, sa acquisire quella inorganica per tradurla in nutrimento, ovvero trasformarla in materia organica, e sappiamo che le sensazioni che la materia organica prova all'interno del suo ambiente determinano reazioni adattative: se l'ambiente è favorevole si permane e ci si riproduce, se l'ambiente non è favorevole ci si sposta o si cessa il processo riproduttivo.
Sensazioni e percezioni evolvono nelle Specie organiche fino a trasformarsi in atti consapevoli quali il movimento, la ricerca di alimento, di rifugio e di riparo. Gradualmente il processo adattativo coinvolge la struttura del pensiero, originariamente reattivo/adattativa, diventando sempre più performante mano a mano che il processo passa da quello originario di adattarsi all'ambiente a quello più performante di adattare l'ambiente alle proprie necessità, un processo tipico della nostra Specie.
L'Intelligenza evolve e lo fa attraverso le Specie che la ospitano e che ne sono pervase: ogni Specie dispone dell'Intelligenza necessaria e sufficiente per adattarsi all'ambiente in cui opera e non esiste specie vivente che non sia dotata di una sua propria, specifica forma di intelligenza.
L'adattamento evolutivo sviluppato da Darwin si afferma in un ambiente coerente con gli elementi organici a cui le Specie fanno riferimento.
Ora, in questi anni, in questo preciso istante evolutivo, l'Uomo sta trasferendo i criteri dell'Intelligenza a forme Inorganiche, artificialmente alimentate, ovvero nutrite da un'energia inorganica. Si va sviluppando una forma evolutiva dell'Intelligenza, l'Intelligenza Inorganica altrimenti definita come Artificiale, in grado per la sua propria struttura di trasferire l'Intelligenza in ambienti inadatti alla vita organica (profondità marine, spazio, Luna, altri Pianeti) evolvendo il criterio dell'adattamento e della necessaria intelligenza.
Diversamente da quanto considerato da Darwin l'Uomo è un necessario passaggio evolutivo dell'Intelligenza, non il fine ultimo della creazione, e diversamente dalle altre forme di vita è attore consapevole tanto della propria evoluzione quanto della nuova fase evolutiva dell'Intelligenza da lui stesso avviata.
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