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TURISMO, CACIARA E STATISTICHE

  • Immagine del redattore: gilberto borzini
    gilberto borzini
  • 17 mag
  • Tempo di lettura: 1 min

Recentemente scrissi relativamente ai dati comunicatoi dalla Ministra Santanche relativi alle proiezioni, o aspettative, del turismo italiano: i dati proposti dalla Ministra Santanché definivano un successo la previsione di 66 milioni di arrivi turistici in Italia per 267 milioni di presenze, un numero in apparenza impressionante ma nettamente inferiore ai 133, 6 milioni di arrivi registrati nel 2023 con 447 milioni di presenze e ai 129 milioni di arrivi del 2024 per 455 milioni di presenze (fonte Confcommercio).

Giustamente mi si è fatto notare che i dati espressi dalla Ministra riguardano solamente il turismo estivo, e se l'indicazione è corretta allora sì, si può affermare che quella del 2025 si avvia ad essere un'ottima annata.

Ma se così è sorge un altro dilemma: perché sbandierare dati e statistiche parziali che possono indurre ad un'errata interpretazione?

Perché non apprendere l'arte della Comunicazione anche quando si parla di turismo, in particolar modo a livelli ministeriali?

Perché non si riesce mai ad avere una fotografia esatta dei flussi turistici, e magari dei relativi rapporti tra investimenti operati in promozione e ritorno erariale?

Perché quando si parla di turismo si tende a fare caciara, ad attivare tifoserie e ad escludere gli aspetti tecnici?

Possibile che si debba sempre combattere con l'aleatorietà e il provincialismo?


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