Se è vero, ed è vero, che è il nostro cervello che "costruisce" la realtà percepita attraverso gli stimoli ricevuti dall'esterno, allora diventa concreta la possibilità di ridefinire la percezione mediante appositi stimoli neuronali che possono non necessitare di un supporto fisico-sensoriale.
I processi che concorrono all'Immaterialità si presentano palesi e quando coniugati con l'integrazione all'Intelligenza Artificiale e alla Bionica consentono di rimodulare ogni e qualsiasi precedente cognizione, ogni e qualsiasi filosofia pregressa, ogni concetto e ogni valutazione, ogni etica è scampolo morale.
L'intero nostro apparato mentale, sia razionale che emozionale, è determinato dalla "fisicità" e dalla "corporeità", siano esse caratteristiche della Specie o individuali: l'intera sovastruttura filosofico religiosa sviluppata dall'umanità è intimamente legata alla caducità del corpo e alla sofferenza che al corpo appartiene. Cosa accadrà quando potremo svincolarci dal corpo ed essere realtà pensanti, percettive e comunicanti, dimentiche delle sofferenze causate dall'invecchiamento, dalla malattia, dalle esigenze fisiche e fisiologiche?
Come saremo quando ogni luogo ci potrà essere rappresentato, e ogni emozione potrà essere interiormente vissuta e percepita traducendola alla nostra percezione senza alcun bisogno di movimento da parte nostra?
A quali processi di trasformazione siamo, come Specie, destinati e come affrontare il cambiamento durante la fase, non indolore, della transizione da un mondo materiale e fisico ad un mondo squisitamente percettivo?
Come si modifica il concetto d'esperienza quando non noi agiamo l'esperienza ma l'esperienza agisce in noi, neuralmente percepita come reale ma ineseguita?
A quanti e a chi è destinata la mutazione e che riflessi, sociali e politici, definirà la mutazione stessa?
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