Non mi cospargo il capo di cenere per le antiche politiche colonialiste europee di cui le diverse Compagnie delle Indie furono a capo: fa parte del passato e non possiamo mutare il passato.
Mi sconcerta, piuttosto, il presente.
L'Europa, si sa, è estensione dell'immensa Asia e da sempre si parla di Eurasia, non essendovi oceani a separare i continenti.
Ma al contempo l'Europa fronteggia la gigantesca Africa.
E tanto l'Africa quanto l'Asia, ma soprattutto l'Africa, sono in fase di prorompente sviluppo demografico, a fronte del calo demografico e dell'invecchiamento europeo.
Fenomeni questi che non possono che scatenare immensi flussi migratori, perché l'umanità è come la fisica: aborrisce il vuoto.
Ora si tratta di definire la strategia: erigere muri per escludere o stendere ponti di inclusione?
Personalmente propendo per i ponti.
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