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E L'ULTIMO CHIUDA LA PORTA

Confindustria scopre che con il gas a questi prezzi (ieri, 26 agosto 2022 il record di 334 euro per MWh) sono oltre 120.000 le imprese a rischio chiusura.

Viene da chiedersi se i geni di Confindustria si fossero accorti di come le quotazioni del Dutch ad Amsterdam fossero vagamente fuori controllo già da alcuni mesi, con i Futures oltre quota 500, ma tant’è: è la stessa gente che riteneva l’inflazione transitoria e speculativa. Chapeau!

Nei giornaloni e nei media, salvo rari casi di ossessione patologica di cui il rotocalco La Repubblica è protagonista assoluto, il Russiagate alle vongole veraci lascia il posto all'idea di un tracollo che ci attende inesorabile, al rischio che lo shock energetico colpisca a morte il comparto industriale.

E la politica? Fra accuse incrociate, bizzarre proposte di sospensione della campagna elettorale e promesse in formato offerta discount, ciò che realmente sta occupando i pensieri del governo sono i preparativi per una nuova crisi sanitaria che operi da copertura al disastro sociale ed economico generato da restrizioni, disoccupazione e razionamenti.

E ad inquietare è il fatto che, in perfetta contemporanea con la puntualissima risalita dei contagi post-vacanzieri in Italia (l’industria ricettiva ringrazia sentitamente, almeno potrà pagare le bollette), il ministro della Sanità tedesco, Karl Lauterbach, abbia messo in guardia i suoi connazionali dal pressoché certo arrivo di una nuova ondata pandemica, già denominata Centaurus. Il tutto al termine di una riunione di governo in cui sono già state decise le linee guide per nuove e più stringenti misure anti-contagio in vigore a partire dal 1 ottobre.

Una misura (la clausura obbligatoria con la scusa del contagio) necessaria per impedire proteste massicce, facilmente preconizzabili dato che sempre ieri, 26 agosto, i contratti energetici a 1 anno di Francia e Germania hanno sfondato l’ennesimo record, con valutazioni per il mercato transalpino che hanno superato per la prima volta in assoluto i 1.000 euro per Mwh.

Il costo della bolletta energetica ha spedito l’indice di fiducia dei consumatori tedeschi in territorio negativo, al minimo storico assoluto dal 1991: -36,5 punti.

Su questo roseo scenario la ciliegina sulla torta è stata messa dal ministro dell’Economia, Robert Habeck, a detta del quale il Paese è destinato a un ulteriore balzo dei prezzi in inverno, tale da rendere quello di cui stiamo discutendo un qualcosa di limitato.

Ma ecco che un'altra notizia sembra porsi come evento spartiacque della presa d’atto della realtà europea, catastrofica nei fatti, demenziale nella tattica e politicamente irresponsabile: la municipalità dell’Aja ha chiesto una deroga temporanea alle sanzioni europee per potersi rifornire di gas da Gazprom, poiché non le è stato possibile trovare un’alternativa per garantire l’approvvigionamento necessario a evitare un black-out totale.

Insomma, la realtà, dopo aver bussato per settimane al portone del Palazzo, non ricevendo risposta, ha deciso di sfondarlo. Senza ulteriore preavviso.

Si ringraziano i “migliori” e gli “insostituibili” grazie ai quali siamo immersi nella melma.

Chi può scappi, e l'ultimo chiuda la porta.



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