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DA PLATONE ALLA GENETICA L'ERRORE E' SEMPRE LO STESSO: L'APPARENZA

Platone lo suggeriva ne La Repubblica: selezionare le coppie degne di convolare a nozze per produrre una migliore e più forte popolazione, contenendo nel contempo il numero delle nascite. Lo stesso fece Tommaso Campanella nella sua Città Ideale. Poi vennero i vari Galton, gli Spencer e altri socialdarwinisti (che di darwinista avevano ben poco) a predicare la selezione artificiale in luogo di quella naturale.

Oggi la genetica si spinge a promettere la selezione degli attributi desiderabili nei nascituri: altezza, colore dei capelli, il nasino di mammà, gli occhi di papino.

Ma tutti, da Platone in poi, compiono lo stesso errore: la selezione si basa sull'Apparenza, sulla forma fisica, sulla struttura ossea, il colore dell'incarnato, e altre banalità esteriori.

Platone (e Hitler) avevano un bel dannarsi sulla selezione dell'apparenza, perché il rischio era di trovarsi con una popolazione bellissima e tonta, ma così tonta da non saper fare un cerchio col bicchiere.

Se in Platone l'errore può essere condonato (ma non perdonato) a causa dei tempi un po' barbari in cui viveva, tempi in cui la priorità sociale era la Robustezza, necessaria sia per il Lavoro che per la Difesa della società, seguita dalla capacità di Procreare, oggi il medesimo errore è ben diverso: la scienza si è fatta mercato e propone servizi di mercificazione delle nascite, il supermercato delle qualità esteriori, più utili alla vanità dei genitori che alla vita futura che si va determinando.

La questione, pertanto, assume una definizione etica e morale da investire in pieno ogni aspetto della filosofia, dalla filosofia della scienza alla filosofia morale passando dalla bioetica.

Aspetti che si fondono e integrano nel vasto dilemma generato dal transumanesimo: possiamo integrarci con la robotica? possiamo coltivare i nostri organi di ricambio in clone? possiamo integrare le nostre competenze e conoscenze con l'intelligenza artificiale?

Possiamo sfuggire al criterio originario e biblico del nascere tutti uguali davanti agli occhi di Dio o vogliamo uniformarci al più deteriore dettato protestante per cui il denaro determina e consente la superiorità, il diritto al potere e alla vita infinita, mentre la povertà condanna all'oblio?

Dalla selezione platonica alla superiorità della razza hitleriana per arrivare alla super Casta transumana il passo non è breve, ma brevissimo.



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